Sommario
L’intelligenza artificiale sta cambiando il modo in cui le aziende operano in tutto il mondo.
Non è quindi un segreto che abbia un impatto mostruoso anche sul marketing, ma molti non si rendono conto di quanto profondamente e definitivamente stia cambiando le carte in tavola e di quanto tutto stia mutando alla velocità della luce.
In questo importante post discuteremo i modi in cui l’IA sta trasformando il marketing così come lo conosciamo. Sarà un’analisi approfondita e basata sul nostro lavoro di ricerca diretto in questo ambito. Deep Marketing è infatti tra le pochissime agenzie davvero all’avanguardia in Italia in ambito AI vista la competenza e la passione del nostro fondatore, Francesco Galvani, che si occupa di reti neurali già dal 2002.
E no, non mancherà un’analisi critica dei rischi e di come evitarli.
Cos’è l’intelligenza artificiale e come funziona nel marketing?
Partiamo dai fondamentali.
L’intelligenza artificiale, o Artificial Intelligence, è un tipo di software progettato per simulare l’intelligenza umana. Il termine “Intelligence” ha in verità un’origine riferita alla scoperta di pattern all’interno dei dati – si pensi all’acronimo CIA, Central Intelligence Agency – ma nel tempo questa semantica si è via via spostata verso il sinonimo di intelligenza umana.
Una piattaforma di intelligenza artificiale può quindi essere utilizzata per una serie di compiti che sostituiscano o supportino gli esseri umani, tra cui ovviamente quelli nel marketing. Per quanto riguarda questo ambito, l’IA può essere sfruttata soprattutto per:
- creare annunci mirati;
- personalizzare i contenuti esistenti;
- monitorare il comportamento dei clienti;
- operare traduzioni automatiche;
- generare contenuto, come testi e immagini;
Utilizzando l’IA, le aziende possono comprendere meglio i propri clienti e ciò che cercano. Di conseguenza, possono creare campagne di marketing più efficaci e che hanno maggiori probabilità di portare a conversioni. Inoltre, l’IA può aiutare le società a risparmiare tempo e denaro automatizzando attività che altrimenti verrebbero svolte manualmente.
Con la continua crescita del suo nel marketing, è probabile che un numero sempre maggiore di aziende inizierà a cogliere i benefici che essa ha da offrire. Decisamente dovreste essere tra queste. Continuate perciò a leggere.

Come si può utilizzare l’IA per personalizzare l’esperienza dei clienti e migliorare i risultati di marketing?
Nei mercati ultra-competitivi di oggi, le società devono trovare nuovi modi per distinguersi dal rumore di fondo. Un modo per farlo è personalizzare l’esperienza del cliente. L’IA in questo senso può prima di tutto aiutarle a comprendere realmente i propri potenziali clienti e ciò che desiderano. ù
Alcuni esempi specifici, in questo senso:
Raccomandazioni personalizzate per prodotti
Un modo in cui l’IA può personalizzare l’esperienza del consumatore è fornire raccomandazioni personalizzate sui prodotti. Ciò può essere fatto analizzando la cronologia degli acquisti di un cliente, il suo comportamento di navigazione e altri dati per determinare i prodotti a cui potrebbe essere interessato. L’intelligenza artificiale può anche prendere in considerazione la posizione del cliente, il meteo e gli eventi attuali per fornire raccomandazioni ancora più personalizzate.
Pricing dinamico
Un altro modo in cui l’intelligenza artificiale può personalizzare l’esperienza del consumatore è il dynamic pricing. Si tratta di una strategia di creazione di prezzo che prevede l’utilizzo di algoritmi per regolare il prezzo al cliente in tempo reale in base alla domanda, alla concorrenza e ad altri fattori. Utilizzando la tariffazione dinamica, le aziende possono garantire che i clienti ottengano sempre il miglior prezzo possibile per i loro prodotti o servizi.
Nella sostanza, la versione moderna e efficiente della legge della domanda e dell’offerta.
Pubblicità e contenuto personalizzato
L’intelligenza artificiale può essere utilizzata anche per fornire annunci e contenuti custom ai consumatori. Ciò può essere fatto analizzando la cronologia di navigazione e le informazioni demografiche di un cliente per determinare quali annunci e contenuti sarebbero più interessati. La personalizzazione basata sull’intelligenza artificiale può aiutare le aziende a migliorare i tassi di conversione e ad aumentare il coinvolgimento dei clienti.
In questo, è molto simile al pricing dinamico e al suggerimento di prodotti, ma con una ulteriore difficoltà dovuta alla comprensione semantica di testi e contenuti.
Chatbot
I chatbot sono un altro campo in cui l’intelligenza artificiale può personalizzare l’esperienza dei consumatori. I chatbot sono programmi informatici che simulano la conversazione umana e possono essere utilizzati per fornire assistenza ai clienti, rispondere alle domande e dare consigli. Molti chatbot utilizzano l’elaborazione del linguaggio naturale (NLP) per comprendere il parlato umano, il che consente loro di fornire risposte più accurate e utili che con altri sistemi, che in genere sono semplici alberi decisionali.
Analisi Predittiva
L’analisi predittiva è un tipo di AI che può essere utilizzata per prevedere eventi o tendenze future sulla base di dati passati. Queste informazioni possono essere utilizzate per proporre ai clienti prodotti e servizi ben prima che loro ne sentano la necessità. Può inoltre supportare il budgeting, il marketing mix e l’investimento accorto nelle campagne digitali. L’analisi predittiva può anche essere utilizzata per prevenire problemiprima che si verifichino, come attività fraudolente negli e-commerce o guasti ai sistemi critici per i clienti.
Parliamo dei servizi legati a OpenAI e alla creazione automatica di contenuti?
OpenAI è una società di ricerca no-profit che promuove l’intelligenza artificiale “amichevole”. Un modo per farlo è offrire servizi e strumenti che aiutino le aziende ad automatizzare la creazione di contenuti. Ad esempio, GPT3 di OpenAI può essere utilizzato per generare articoli, post di blog e persino descrizioni di prodotti. Può essere un ottimo strumento per le aziende per risparmiare tempo e denaro nella creazione di contenuti.
Tonnellate di servizi si interfacciano con OpenAI per fornire una piattaforma che assista i dipartimenti di marketing nella creazione di contenuti per i social, i blog e gli annunci.
Ma funzionano bene?
Beh, sono sicuramente abbastanza convincenti da sostituire parzialmente redattori e copywriter junior, ma non a sufficienza da farvi credere che sia stato un umano a scrivere quei materiali. Il loro obiettivo non è creare contenuti indistinguibili da quelli umani, ma piuttosto creare molti testi e immagini in modo rapido ed economico. Quindi non aspettatevi ancora troppo, ma la tecnologia sta migliorando rapidamente.
È ancora necessario impiegare un content manager professionista per rivedere, arricchire e rieditare questi pezzi di contenuto, istruire i sistemi e dare loro un “feeling umano”. I servizi di intelligenza artificiale sono quindi strumenti validi – ma non sufficienti – che aiutano a essere più efficienti. Il problema vero è che stiamo andando verso un futuro in cui ci sarà sempre più automazione per la maggior parte delle professioni di basso e medio livello, mentre per i manager e gli editori di lunga esperienza ci saranno sempre più strumenti di produttività. Uno scenario di distruzione creativa come ne abbiamo già visti nella storia del capitalismo.
La chiave sarà stare al passo con i tempi e imparare a usare questi nuovi strumenti a nostro vantaggio. Per non essere schiacciati dall’innovazione.
FRANCESCO GALVANI, CEO DI DEEP MARKETING
Noi di Deep Marketing abbiamo un intero reparto di ricerca e sviluppo dedicato solo a questi strumenti, per dare un servizio eccellente ai nostri clienti ed essere sempre vicini alla frontiera dell’innovazione.

Come è costruito GPT3 di OpenAI?
L’architettura di GPT3 è una rete neurale basata su trasformatori, con ben 175 miliardi di parametri.
GPT3 utilizza una tecnica chiamata attenzione, in cui le diverse parti dell’input testuale sono ponderate in modo diverso in termini di importanza per la previsione dell’output. Questo gli permette di concentrarsi sulle informazioni rilevanti e di ignorare il rumore irrilevante.
Per quanto riguarda l’addestramento, GPT3 è stato prima di tutto pre-addestrato su una grande quantità di testo proveniente da Internet, utilizzando compiti di modellazione linguistica per prevedere la parola successiva in una sequenza. È stato poi messo a punto su set di dati curati per compiti specifici, come la traduzione o la risposta a domande.
Nel complesso, l’enorme numero di parametri e l’uso di meccanismi di attenzione di GPT-3 gli consentono di ottenere risultati impressionanti in una varietà di compiti di elaborazione del linguaggio naturale, con una messa a punto minima richiesta per ogni compito.
Alcuni filosofi si sono espressi su OpenAI e i suoi rischi. Ecco le loro opinioni: https://dailynous.com/2020/07/30/philosophers-gpt-3/
Esistono rischi potenziali legati all’utilizzo dell’IA nelle campagne di marketing?
Sebbene l’IA possa aiutare a indirizzare gli annunci in modo più efficace e a personalizzare l’esperienza del cliente e rendere i manager più efficienti, ci sono ovviamente dei rischi potenziali associati al suo utilizzo.
Una legittima paura in termini di business e etica è che le campagne di marketing alimentate dall’IA possano inavvertitamente discriminare alcuni gruppi di persone. Ad esempio, se una campagna è rivolta ai giovani adulti, potrebbe escludere gli individui più anziani che potrebbero invece essere interessati al prodotto. Ma le cose possono essere ben peggiori: abbiamo infatti evidenza che molta Intelligenza Artificiale ha fatto propri gli stereotipi razziali presenti sul web e contrari, ad esempio alle persone di colore. Semplicemente, l’AI assorbe quel che trova.
Un’altra preoccupazione è che il marketing basato sull’IA possa diventare così efficace da iniziare a sostituire l’interazione umana, come visto in precedenza. Questo potrebbe portare i clienti a sentirsi trattati come punti di dati piuttosto che come individui.
Infine, c’è la possibilità che le piattaforme diventino così onnipresente e intrusive da sembrare una forma di sorveglianza. Man mano che l’IA viene integrata nelle campagne di marketing, sarà importante monitorare questi rischi potenziali e adottare misure per affrontarli.
Già ora non è raro parlare di un prodotto e poco dopo vederlo apparire nel feed di Facebook…
In che modo l’intelligenza artificiale continuerà a modellare il futuro e cosa devono fare le aziende per prepararsi?
Pochi progressi tecnologici hanno generato tanto clamore e paura quanto l’intelligenza artificiale.
Come abbiamo visto, con la sua continua evoluzione, le aziende si rivolgono sempre più ad essa per automatizzare le attività ripetitive, personalizzare le esperienze dei clienti e ottenere informazioni sul loro comportamento. Tuttavia, molti marketer non hanno ancora una chiara comprensione di come l’IA possa essere utilizzata per ottenere risultati aziendali reali.
Poiché l’IA continua a plasmare il futuro del marketing, volenti o nolenti, le aziende devono adottare un approccio strategico all’adozione di questa tecnologia. Definendo chiaramente i propri obiettivi e investendo negli strumenti e nei talenti giusti, le aziende possono posizionarsi per sfruttare le numerose opportunità offerte dall’IA.
Quindi torniamo al solito punto: talenti e professionalità. Per non essere schiacciati da un’onda inevitabile.
In breve
L’intelligenza artificiale non è una tendenza passeggera, ma una tecnologia che sta rapidamente maturando ed evolvendo. Che è qui per rimanere e sconvolgere il mondo.
Ha il potenziale per cambiare radicalmente il modo di fare marketing, ma comporta anche dei rischi. Come per tutte le nuove tecnologie, è importante utilizzare l’IA nella comunicazione e nelle interazioni con i clienti con consapevolezza e cautela.
Noi di Deep Marketing siamo all’avanguardia in questo ambito e possiamo aiutarvi a sfruttarne la potenza per la vostra azienda, mitigando al contempo i rischi. Contattateci oggi stesso per saperne di più su come l’IA può aiutarvi a crescere.
E a realizzare le vostre potenzialità.
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