La ricerca ha dimostrato che esiste una forte correlazione positiva tra la spesa pubblicitaria e la performance aziendale complessiva.

Le società quotate che destinano una parte importante del loro budget alla pubblicità hanno spesso registrato un aumento sia degli investitori sia della liquidità delle loro azioni ordinarie rispetto alle altre. È stato poi rilevato che le aziende che spendono di più in termini pubblicitari per dare visibilità al proprio prodotto hanno un valore aggiunto di mercato (MVA) più elevato.

Il Valore Aggiunto di Mercato (MVA) è la differenza fra la valutazione del mercato azionario di un’azienda quotata e la somma del valore contabile aggiustato con i debiti ed il capitale di rischio investiti nell’azienda.

Inoltre, i risultati delle indagini indicano che la spesa media per il marketing è aumentata nel tempo dal 6,4% al 9,5% del fatturato aziendale. Non a caso, per molti marketer il “10%” è la spesa magica da dedicare alla pubblicità. Nel B2B si accetta di solito dai due ai tre punti percentuali di meno, visto che l’area sales pretende risorse in competizione col marketing.

Tuttavia, quando si esaminano gli effetti della spesa pubblicitaria sulla performance finanziaria, si scopre che le aziende più grandi mostrano una relazione più positiva rispetto a quelle più piccole. Un altro esempio eccellente della regola della double jeopardy: