La ricerca suggerisce che le famiglie con sistemi domestici per evitare la pubblicità televisiva (DVR e tecnologie per vedere in streaming in differita le trasmissioni della TV normale) sono simili alle famiglie senza DVR in termini di misure dell’efficacia pubblicitaria.

Questa stima si basa su misure chiave come il ricordo di un brand e il suo riconoscimento. A livello globale, si prevede che sempre più individui e famiglie continueranno a dotarsi di strumenti per “saltare la pubblicità”. La buona notizia è che sembra che questa pratica non abbatta la brand equity dei marchi che fanno advertising sulle reti televisive.

Come si spiega?

Non abbiamo una spiegazione causale, ma possiamo ipotizzare una profezia che si autoadempie: seppur il costo per contatto televisivo è molto basso rispetto ad altri media, la soglia di accesso generale a flight pubblicitari in TV è concessa solo a marchi già ben posizionati, riconosciuti e importanti. Quindi gli spettatori probabilmente non saltano davvero tutta la pubblicità, ma si limitano a skippare determinati spot e a fare “skimming”, cioè una forma di fruizione rapida, sugli altri. Semplicemente perché l’equity esistente dei marchi che fanno pubblicità è sufficiente a incuriosirle a guardare qualcosa.