Siti di Intelligenza Artificiale Gratis: La Top 10 per il Business nel 2025 (Testata da Deep Marketing)

14 luglio 2025

Rilassati.


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Da "copilota" a vera intelligenza: che storia!

Parliamoci senza filtri. Pensate che basti buttare dentro due tool di IA per vedere la produttività schizzare verso l’alto? Eh, magari! Spesso si rischia solo di farsi un bel buco nell’acqua. Qui i dati parlano chiaro. C’è questo report di McKinsey & Company che, in pratica, ha tolto ogni dubbio: un sacco di aziende con IA generativa non hanno visto miglioramenti veri nei guadagni. La colpa? Non è dell’IA, ma di strategie partite con il piede sbagliato.

Anche gli studiosi della Harvard Business School ci hanno messo il dito nella piaga. Hanno pure un nome per questa situazione: “jagged technological frontier”. Se usi l’IA a caso, o la infili dove capita senza ragionare, rischi davvero di far peggio che meglio. Ad oggi, la maggior parte delle aziende si accontenta della “moda copilota”: email scritte al volo, testi riassunti al minimo sindacale… Il bilancio non si smuove di un millimetro così.

Ehi, ma quest’anno le carte in tavola stanno cambiando. Ormai la “GenAI” è quasi una parola da boomer. Il nuovo che avanza si chiama AI Agentica . Basta chatbot che sanno rispondere solo “sì o no”. Parliamo di sistemi che capiscono obiettivi veri (tipo: “trova clienti su misura”), pensano il piano, fanno tutto da sé e – incredibile – riescono pure a correggersi. Sembra fantascienza? Secondo Gartner sta per rivoluzionare sul serio il modo di lavorare. Attenti però, eh: il rischio di buttare soldi resta, specie se ci si muove senza una bussola.

E qui si apre il bello, ve lo giuro. Proprio adesso, chi fa impresa in Italia può giocare d’anticipo. I colossi investono palate di euro in sperimentazioni. Noi italiani – magari con meno budget – possiamo saltare tutta la parte “copilota” e puntare dritti sugli agenti, quelli agili e abbordabili. Il mondo dell’AI in Italia, lo dice pure l’ Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano , cresce alla grande. Ma tra quello che si potrebbe fare e quello che si fa... beh, c’è un abisso di occasioni.

Ok, basta promesse. Questo non è l’ennesimo elenco di tool gratis che si trovano ovunque. No, qui passiamo ai fatti. Abbiamo testato tutto di persona con il team Deep Marketing e tirato fuori 10 strumenti – alcuni davvero introvabili altrove – per mettere in piedi processi di business che si muovono praticamente da soli. Quello che vogliamo? Che inizi a ragionare non da semplice “cliccatore”, ma da vero progettista, uno che sa come sfruttare ciò che ha. Perché, diciamocelo, quello che fa la differenza con l’AI è la capacità di reinventare la routine. Sei pronto a smettere di giocare e iniziare a spingere davvero?

Una rappresentazione astratta di un cervello neurale digitale illuminato, simbolo dell'intelligenza artificiale.

La “super top 10”: siti AI gratis che devi tenere sott’occhio nel 2025

Categoria 1: Agenti AI e Automazione dei Processi

Ecco dove si fa sul serio: non più automazioni banali, ma strumenti che prendono decisioni da soli e orchestrano processi complicati. Sì, il vero succo dell’AI agentica parte qui.

1. Relay.app – Automazione con “tocco umano”

In poche parole: Dimenticatevi le solite piattaforme fotocopia di Zapier. Su Relay.app crei agenti AI che – incredibile ma vero – ogni tanto si fermano e ti chiedono: "Ehi, va bene andare avanti?" Così mantieni il controllo, perfetto se temi di perdere il timone nei punti chiave.

Pro: Su misura per le PMI che devono automatizzare attività da non lasciare solo alle macchine; e ha pure un’interfaccia super visuale (decisamente meglio dei concorrenti classici).

Contro: La versione gratuita? Sì, ma è solo un assaggio. Occhio al “vendor lock-in”: se vuoi cambiare piattaforma più avanti, spostare tutto è una fatica e costa anche caro. Ah, e se i processi crescono, il prezzo sale... e di molto.

Esempio vero (Marketing e Vendite): Immagina di automatizzare la scrematura dei contatti che chiedono info dal sito: l’IA arricchisce i dati, poi si ferma e manda tutto su Slack per una conferma umana, infine prepara la bozza dell’email personalizzata. Tempi che prima erano un incubo ora sono una passeggiata. Tutto, però, sotto occhio umano.

2. rtrvr.ai – Il “segugio” che fa il lavoro sporco sul web per te

In poche parole: rtrvr.ai (lettura “retriever” proprio come il cane) vive dentro al browser e non è la solita estensione. Naviga coi tuoi dati, supera blocchi e login fastidiosi, e usa pure gratis le API di Google Gemini. Scraping e ricerche? Praticamente a costo zero.

Pro: Perfetto per trovare nuovi lead, fare il punto sui competitor o automatizzare la ricerca dati. Nei test indipendenti, schizza ai primi posti!

Contro: Occhio a dare accesso a cookie e login: si rischia sul serio lato privacy. E attenzione: tutto fila solo finché Google offre l’API gratis. Se cambia... devi rivedere tutto.

Scenario pratico: Io da quando uso questo tool ricevo ogni lunedì un report pronto via mail sulle novità e mosse dei concorrenti (prezzi, promo, adv social). Zero sbattimenti!

3. Botpress – Chatbot con anima (davvero!)

In poche parole: Botpress è una piattaforma open source per chatbot che si muovono da veri assistenti: si connette ai migliori LLM, integra i CRM, risponde e agisce. E il piano gratis è più generoso della media.

Pro: Massima libertà per costruire dialoghi intelligenti e guidare davvero chi ti scrive.

Contro: Un po’ di tempo per imparare serve. E nelle versioni senza abbonamento c’è sempre il marchietto “Powered by Botpress”. Quando iniziano ad arrivare molti messaggi, si rischia di finirli in fretta (gratis, almeno).

Caso pratico (E-commerce): Un bot che accompagna chi acquista, risponde alle domande classiche, gestisce ordini e – se serve – passa la palla a un umano. Non è una spesa pazza, ma il commesso che lavori notte e giorno non ce l’avevo mai avuto!

Categoria 2: Analisi Dati e Strategia

Qui finalmente i dati diventano “per tutti”. Anche chi non capisce nulla di Excel può tirare fuori intuizioni da urlo e muoversi meglio.

Una scrivania con grafici e dati su schermi di computer, che rappresenta l'analisi dei dati.

4. Julius.ai – Finalmente qualcuno che ti spiega i numeri... in italiano!

In due parole: Julius.ai ti fa caricare i tuoi dati e parlare in linguaggio normale. Addio tabelle incomprensibili: chiedi un grafico, lui fa tutto e ti mostra anche il codice (così magari impari pure).

Pro: Chiunque può diventare “data-driven”. Gran colpo per microaziende. E puoi pure sbirciare il codice dell’analisi.

Contro: Il piano gratis? Poche richieste al mese. E non mettere mai dati delicati senza capire prima dove finiscono.

Esempio pratico: Hai le vendite del trimestre su un file? Chiedi i prodotti top, vedi le tendenze, ti escono i grafici... e la fatica resta nel cassetto!

5. Google NotebookLM – Il Ricercatore che non si stanca mai

In due parole: NotebookLM costruisce un’intelligenza artificiale cucita sulle tue fonti (report, pdf, interviste). Ti dimentichi ricerche infinite su Google: qui fai domande sui tuoi documenti e ottieni risposte chirurgiche.

Pro: Semplice, gratis, con riferimenti precisi e pure la funzione audio per ascoltare i riassunti.

Contro: Se carichi roba di scarsa qualità, non fa miracoli. E su dati delicati, occhio sempre al tema privacy.

Caso pratico: Io carico report di settore, qualche articolo e un paio di trascrizioni di interviste ai clienti. In due minuti so tutto di punti deboli e punti forza dei concorrenti.

6. HubSpot Competitor Analysis Tool – Il primo passo, sempre

In due parole: Incluso in ChatSpot , ti sforna la lista dei principali concorrenti online. Non è la NASA, ma un punto di partenza serve sempre, fidatevi.

Pro: Gratis, velocissimo e ti fa subito una base di lavoro.

Contro: Solo la lista, niente dettagli. E sulle nicchie si incarta facilmente.

Esempio pratico: Prima di una mossa importante, mappa i rivali, poi con quella lista parti per scraping, analisi SEO o audit delle loro offerte.

Categoria 3: Contenuti e creatività visiva sul serio

Qui si sogna in grande: dagli appunti grezzi alle immagini wow e ai testi che svoltano una campagna. Nessun team grafico gigantesco richiesto.

Una persona che disegna su un tablet, circondata da schizzi e colori, a simboleggiare la creazione di contenuti.

7. Leonardo.AI – Immagini pazzesche, gratis (e sul serio!)

In breve: Leonardo.AI è oggi la vera alternativa a Midjourney: potente, zero complicazioni, con tanti strumenti già dentro e 150 crediti giornalieri. Perfetto se fai social o vuoi immagini originali subito.

Pro: Limite giornaliero generoso, interfaccia chiara (niente Discord!), si possono usare le immagini anche per lavoro – anche restando nel piano base.

Contro: Le immagini in versione gratuita sono pubbliche: ok se condividi campagne, ma non su idee segrete. Dosare i token a volte è un rebus...

Caso pratico: Da quando c’è Leonardo.AI, per le campagne social mi invento tutto da solo: brainstorming, ritocchi al volo, immagini professionali, tutto senza chiedere niente a nessuno.

8. Vadoo.tv AI Video Generator – Video senza marchietti (evviva!)

In breve: Vadoo.tv ti lascia realizzare fino a 20 video al mese, senza watermark e loghi impiccioni. Un colpo di fortuna per chi non ha budget video.

Pro: Zero watermark, 20 video/mese sono ottimi per social. Aggiungi pure logo o sottotitoli, il tutto in poche mosse.

Contro: Massimo 90 secondi per ciascun video, qualità non per spot TV, ma per i social va che è una meraviglia.

Esempio pratico: Ho prodotto una serie di mini-video per LinkedIn e Instagram: scrivi uno script, scegli uno stile, metti il logo e qualche sottotitolo, e sei pronto a pubblicare.

9. Gamma.app – Presentazioni che non sembrano fatte da un robot

In breve: Gamma.app serve per creare presentazioni e mini-siti che, finalmente, non sembrano fatti da una IA. Design già pronto, bozza completa in pochi click, niente slide monotone.

Pro: Super veloce: in due minuti hai la struttura pronta. Look & feel professionale già sul piano basic.

Contro: I crediti omaggio non tornano. Sulle versioni free c’è il logo Gamma (ci si fa l’abitudine).

Esempio pratico: Hai una vendita urgente? Gamma.app ti crea uno scheletro perfetto, tu limi i dettagli e hai finito. Le nottate su PowerPoint? Solo un ricordo.

10. Frase.io – La bottega ideale per chi vuole dominare la SEO

In breve: Frase.io è un vero arsenale per la scrittura ottimizzata: keyword, competitor, brief e testi costruiti sui dati. Analizza i primi risultati su Google e ti aiuta a migliorare.

Pro: Fai tutto lì: ricerca, piano, scrittura e ottimizzazione. L’editor ti mostra al volo dov’è da lavorare sulla SEO.

Contro: Prova gratis breve (5 giorni). Se non ci metti testa e creatività, rischi di scrivere testi tutti uguali.

Esempio pratico: Vuoi spaccare su Google? Frase ti fa l’analisi dei migliori risultati, ti serve la bozza, tu ci lavori sopra e arrivi in alto – con meno errori e più tempo libero.

Basta illusioni, vincono le idee chiare!

Non hai letto una collezione di bacchette magiche, ma una vera cassetta degli attrezzi. E come ogni attrezzo, funziona solo se chi la usa sa cosa ci fa. Un tool può bastare a migliorare questa o quella attività. Ma lo scatto vero lo fa chi combina più strumenti, avviando catene automatiche che danno una spinta vera al business. L’AI non sostituirà nessuno, ma chi sa usarla con testa farà la differenza su chi improvvisa.

E se tutto questo ti sembra valido ma un po’ fuori portata, o magari ti è passato l’entusiasmo dopo i primi test? Nessun problema. Passare da prove random al metodo si può. Deep Marketing nasce proprio per trasformare tutto questo in risultati, veri, per vendite e marketing. Niente fumo, solo motori che partono. Se vuoi davvero fare sul serio, scrivici.

FAQ – 5 domande da farti (prima di cliccare “prova”)

1. I tool “free” sono davvero gratis?

Sì, ma dietro l’angolo c’è sempre qualche sorpresa. I rischi veri? Eccoli qua: 1) I dati diventano oro per altri: spesso usati per allenare IA o rivenduti. 2) Zero supporto: “free” vuol dire spesso che se qualcosa si rompe, ti arrangi. 3) Loghi e limiti fastidiosi: watermark in vista, poca personalizzazione, meno funzioni avanzate. 4) Scalabilità che fa acqua: oggi bene per 5 clienti, ma per 500? Potrebbe incepparsi o diventare una stangata.
Il mio consiglio: provateli su attività non vitali, sempre col “paracadute” pronto e occhi aperti.

2. I miei dati sono al sicuro?

Regola universale non esiste. Se usi l’IA di un gigante (tipo Google) non è come caricare dati su una startup appena nata. E se lavori in una PMI italiana, la privacy e il GDPR devono essere una priorità. Prima di caricare file sensibili su un tool gratuito, chiediti: che uso fanno dei dati? La privacy è spiegata? Trattano tutto a norma? Sconsiglio test alla cieca, meglio sempre una verifica prima.

3. Devo essere programmatore per usarli?

No, questi dieci strumenti sono “no-code” o “low-code". Non serve conoscere linguaggi strani. Però, sia chiaro: "senza codice" NON vuol dire senza ragionamento. Devi comunque saper dividere i problemi in passi semplici. L’IA non pensa al posto tuo, amplifica solo la tua strategia. La testa resta quella di chi guida.

4. In parole povere: che differenza c’è tra Generativa e Agentica?

Facciamola semplice: AI Generativa (il classico ChatGPT, per capirci) è come avere lo chef che ti dà la ricetta. L’ AI Agentica invece è un robot che va al market, fa la spesa, cucina tutto e mette pure in ordine. Con la Generativa hai l’idea, con la Agentica deleghi sul serio dalla A alla Z. Un altro pianeta.

5. Questa AI “soffierà” il lavoro a me e al mio team?

In due parole? No. L’AI non cancella lavori, ma fa vincere chi la usa con metodo. Tutto ciò che è ripetitivo sarà automatizzato, così puoi concentrarti sulle cose che solo tu (umano vero!) puoi fare: stringere relazioni, negoziare, pensare in modo creativo. Se impari a portare l’IA nella tua routine con intelligenza resti centrale. Se vuoi fare tutto a mano... beh, rischi di essere superato. Il futuro? Fa un po’ meno paura, fidati.

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