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Approfondimenti Deep Marketing.

Dai Boomer alla Gen Z: la guida definitiva al Marketing Generazionale

In questo importante approfondimento capiremo chi sono le persone delle diverse generazioni, le loro sfide, la loro psicologia e come supportarle, le loro caratteristiche di consumo e come fare un eccezionale marketing generazionale.

Sarà un viaggio appassionante e da cui uscirete con una comprensione sofisticata e commercialmente avanzata dei consumatori di tutte le età.

Si parte!

Le generazioni attuali sul pianeta

Le generazioni sono gruppi demografici definiti sulla base degli anni di nascita. Ogni generazione condivide eventi storici, tendenze culturali e tecnologiche che ne plasmano valori, attitudini e comportamenti.

Vediamo le generazioni a cui appartengono la maggior parte degli umani presenti oggi sulla Terra.

I Baby Boomers (o "Boomers")

I Baby Boomers sono nati tra il 1946 e il 1964, durante il boom delle nascite del secondo dopoguerra. Sono una generazione ottimista, focalizzata sul lavoro e guidata da valori quali l'etica del lavoro, la lealtà verso le aziende e il rispetto per l'autorità.

Secondo vari studi sociologici, i Baby Boomers apprezzano la comunicazione faccia a faccia e preferiscono interagire con un consulente umano piuttosto che con chatbot o assistenti virtuali. Per questa generazione contano molto le relazioni personali sul lavoro.

La sfida più grande che i Boomers affrontano oggi è l'invecchiamento della popolazione. L'aspettativa di vita si è allungata, pertanto molti continuano a lavorare anche dopo l'età pensionabile, sia per necessità economiche che per realizzazione personale.

Perché si dice "ok boomer"? È un modo di dire e un meme usato da Millenial e GenZ per prendere in giro le attitudini ottimiste (a volte ingenue) e poco a proprio agio con la tecnologia dei Boomer. È usato in senso lato per fare ironia anche su persone non boomer ma che si lasciano andare a frasi o comportamenti tipicamente da Baby Boomer.

La Generazione X

La Generazione X identifica i nati tra il 1965 e il 1980. Cresciuti in epoca di profondi cambiamenti sociali, sono considerati individualisti, indipendenti e orientati alla carriera.

Avendo vissuto da giovani periodi di crisi economica e alti tassi di disoccupazione, per non parlare di epidemie di droga e HIV, i membri della Gen X sono generalmente cauti con e pragmatici nelle scelte lavorative e esistenziale. Ricercano un equilibrio tra vita privata e carriera.

Le sfide principali per questa generazione riguardano la necessità di bilanciare gli impegni di lavoro con quelli familiari, specialmente nel ruolo di "generazione sandwich" che si prende cura sia dei figli che dei genitori anziani.

I Millennial

I Millennial, detti anche Generazione Y, sono nati tra il 1981 e il 1996. La diffusione di internet e la digitalizzazione durante la loro giovinezza li rendono via via nativi digitali, a proprio agio con la tecnologia.

Studi sociologici evidenziano nei Millennial il desiderio di trovare un lavoro appagante e in linea con i propri valori. Apprezzano flessibilità e work-life balance. Sono considerati idealisti e ottimisti nonostante le difficoltà economiche vissute da giovani.

Le principali sfide per questa generazione riguardano l'inserimento nel mercato del lavoro, reso complicato da crisi finanziarie e dal peso dei debiti universitari. Anche la ricerca di stabilità lavorativa e finanziaria per mettere su famiglia risulta ardua.

La Generazione Z

Comprende i nati tra il 1997 e il 2012. La Gen Z è cresciuta in un mondo iper-connesso, dove internet, social media e smartphone sono onnipresenti. Ciò li rende nativi digitali esperti in tecnologia fin da giovanissimi (anche se si tratta sempre di tecnologia impacchettata o semplificata, come tramite un'app o un dispositivo).

Secondo studi sociologici, i membri della Gen Z apprezzano la diversità, supportano cause sociali e ambientaliste. Sono considerati realistici, focalizzati su obiettivi tangibili, cauti nelle spese e attenti alla sicurezza finanziaria.

Per la Gen Z, le principali sfide riguardano gli alti livelli di ansia e stress mentale, in parte causati dall'iper-connessione e dalla pressione per eccellere in vari ambiti di vita. Anche il futuro incerto del pianeta e le disuguaglianze economiche sono fonti di preoccupazione.

La Generazione Alpha

Include i nati dopo il 2013. Essendo giovanissimi, non ci sono ancora molti studi che analizzano questa generazione. Tuttavia, esperti prevedono che la Gen Alpha sarà profondamente plasmata dalla tecnologia, che fa parte integrante della loro quotidianità.

Avranno competenze digitali innate e vivranno in un mondo dove intelligenza artificiale, realtà virtuale e altre tecnologie innovative saranno comuni. Si prevede che la Gen Alpha sarà creativa, imprenditoriale e attenta all'impatto sociale e ambientale.

Le sfide principali per questa generazione saranno legate ai continui cambiamenti tecnologici e alla necessità di adattarsi a un mondo del lavoro e a modelli economici in rapida evoluzione. Inoltre, dovranno affrontare questioni ambientali e climatiche urgenti.

Di fatto, Alpha e GenZ vivranno in un mondo al collasso. Una sfida mai vista prima per la nostra specie, in senso globale.
Ragazzino generazione Alpha
Sappiamo ancora poco degli Alpha, ma sappiamo che il loro Mondo non sarà il nostro

Quali sono le sfide delle diverse generazioni?

Come abbiamo visto, la società odierna vede la convivenza di diverse generazioni, ognuna con le proprie caratteristiche e difficoltà specifiche legate al contesto storico-sociale vissuto. Analizziamo nel dettaglio le criticità che devono affrontare i Baby Boomers, la Generazione X, i Millennial e la Generazione Z.

I Baby Boomers e la sfida dell'invecchiamento

Dopo aver goduto di una vita agiata, si trovano ora ad affrontare l'invecchiamento. Problematiche tipiche della terza età come pensioni basse, solitudine, malattie croniche e perdita di autonomia affliggono molti “boomer”.

Inoltre, la longevità li spinge a rimanere attivi nel mondo del lavoro e nella società ben oltre l'età pensionabile, scontrandosi però con un mercato che preferisce forza lavoro giovane e competenze digitali. Gestire il passaggio tra momenti esistenziali differenti è dunque una sfida non da poco.

La Generazione X tra lavoro e famiglia

Per i nati tra il 1965 e il 1980 conciliare carriera e vita privata è spesso fonte di stress. Soprannominati “generazione sandwich”, si fanno carico contemporaneamente di genitori anziani e figli dipendenti.

Le donne X in particolare portano il peso maggiore, divise tra cura della prole, dei genitori e carriera professionale. Non stupisce che molte ricerchino un migliore equilibrio tra vita privata e lavoro.

Non stupisce siano così sensibili a elementi di wellness, olistici, di benessere e cura di sé.

Millennial, la generazione incompresa

Chi è nato tra il 1981 e il 1996 ha affrontato la difficoltà di inserirsi in un mercato del lavoro precario nel pieno delle crisi post-2000 e post-2008, mercato che non offre le garanzie e le gratificazioni sperate e promesse dai genitori Boomer durante l'infanzia.

Spesso percepiti come choosy e poco resilienti, i Millennial devono vedersela anche con l'arduo compito di comprare casa e metter su famiglia con contratti instabili.

La generazione più istruita della storia si trova paradossalmente in difficoltà economica, con bassi redditi da lavoro e pesanti debiti universitari nei paesi come gli States. Ciò alimenta frustrazione e sensazione di inadeguatezza, perennemente presente nei Millenial.

Una generazione schiacciata in alto e in basso. Una generazione che spesso decide di abbandonare ogni velleità di sviluppo umano e professionale e di chiudersi nella propria famiglia "da cartolina".

Generazione Z tra ansia e digitale

Il futuro è fonte di ansia per i giovanissimi della Gen Z, classe 1997-2012. L'abbiamo visto. Preoccupazioni ambientali, disuguaglianze sociali e incertezze geopolitiche pesano sulla loro psiche. Inoltre, sono perennemente connessi a social media e web, con effetti contrastanti.

Se da un lato internet offre opportunità, dall’altro espone a cyberbullismo, dipendenze, ansia da prestazione e altre minacce. Gestire salute mentale e identità digitale è una sfida urgente per questi nativi digitali.

I GenZ sono la generazione che fa meno sesso nella storia contemporanea, più sola, più depressa, con più ansia media. Quando lavorano, faticano a gestire lo stress. Il tutto a fronte, sulla carta, del miglior momento possibile quanto a crescita economica dal 2010, tecnologia strepitosa e sempre presente, facilità nel fare quasi tutto, genitori comprensivi, sistema formativo con semplificazioni e meno competizione rispetto ai decenni precedenti.

Come la società dovrebbe supportare le diverse generazioni?

Ogni gruppo generazionale deve poter vivere appieno la propria fase di vita, senza che le difficoltà diventino ostacoli insormontabili. Ecco alcuni modi per fornire supporto mirato.

  • Per i Baby Boomers servono pensioni dignitose, spazi di socialità, programmi di digitalizzazione, incentivi al trasferimento di competenze ai più giovani. Fondamentale promuovere l'invecchiamento attivo e combattere l’ageismo.

  • Per la Gen X necessarie politiche family-friendly, orari flessibili, congedi parentali, servizi di welfare aziendale. Supporto anche psicologico per gestire carichi eccessivi.

  • Per i Millennial decisive riforme del mercato del lavoro e dell'istruzione. Incentivi all'autoimprenditorialità, politiche abitative agevolate per giovani e sostegno psicologico potrebbero offrire sollievo.

  • Infine, per la Gen Z è urgente rafforzare educazione digitale e supporto psicologico. Fondamentali anche interventi strutturali per garantire sostenibilità ambientale e pari opportunità.

Ragazzo Gen-Z
Istrionici, inclusivi, fragili. I Gen-Z vanno prima di tutto supportati e messi a contatto con la realtà

Strategie di marketing generazionale: come raggiungere i consumatori di ogni età

Il marketing generazionale è una metodologia di lavoro sempre più diffusa e che prevede la segmentazione del target per fasce d'età, al fine di sviluppare messaggi e contenuti su misura per le diverse generazioni di consumatori.

In questo articolo notiamo che ogni gruppo generazionale presenta specificità, interessi e modalità di fruizione dei media profondamente diversi. Di conseguenza, brand e inserzionisti non possono più limitarsi a campagne informi e livellanti, ma devono calibrare comunicazione, prodotti e customer experience in base al pubblico di riferimento.

Analizziamo nel dettaglio come raggiungere e coinvolgere Baby Boomers, Generazione X, Millennial e Generazione Z attraverso il marketing generazionale. È invece troppo presto per attuare strategie per gli Alpha, non ci sono abbastanza studi e case a disposizione.

Baby Boomers: puntare su affidabilità e relazione

Cresciuti in epoca di ottimismo economico, sono tendenzialmente fedeli alle marche consolidate e apprezzano il contatto diretto con l'azienda.

Per attrarre questo segmento maturo, le strategie di marketing efficaci prevedono:

  1. Messaggi che comunicano solidità e tradizione del brand. I Boomers cercano sicurezza.

  2. Testimonial over 50 per creare empatia generazionale.

  3. Offerte e sconti esclusivi per clienti senior e fidelity program.

  4. Contenuti educativi e newsletter periodiche.

  5. Disponibilità di canali tradizionali come numero verde e chat con consulenti.

Quindi: coerenza, affidabilità e relazione umana sono centrali nel marketing rivolto ai Baby Boomers.

Generazione X: puntare su convenienza e flessibilità

La Generazione X è molto attenta al rapporto qualità-prezzo e alla flessibilità. Questo perché ha vissuto periodi di grosse crisi e ha sviluppato un approccio pragmatico e individualista.

Le leve di marketing vincenti per coinvolgere questo segmento sono:

  1. Enfatizzare risparmio e convenienza nelle offerte.

  2. Comunicare in modo sintetico ed efficace.

  3. Dimostrare come il brand faciliti la vita frenetica della Gen X.

  4. Adottare un tono di comunicazione informale e ironico.

  5. Offrire programmi fedeltà vantaggiosi e su misura.

Millennial: puntare su purpose e social media

I Millennial sono la prima generazione digitale, sempre connessa. Sono anche attenti alla sostenibilità e al purpose dei brand.

Per ingaggiarli, le aziende dovrebbero:

  1. Sposare cause sociali e ambientaliste.

  2. Condividere contenuti e storie aspirazionali sui social media.

  3. Sviluppare campagne su Instagram, Facebook e TikTok in modo parallelo.

  4. Creare offerte e loyalty program esclusivi.

  5. Definire e comunicare la mission aziendale.

I Millennial cercano brand che rispecchino i propri valori e preferiscono interagire via social.

Generazione Z: puntare su influencer e brevi video

La Gen Z è cresciuta in un mondo iperconnesso, dove internet e social media sono onnipresenti. Per attirare questi nativi digitali, bisogna:

  1. Investire in influencer marketing su Instagram e TikTok.

  2. Sviluppare filtri, lens e altri effetti speciali per i social.

  3. Creare contenuti video brevi e accattivanti.

  4. Veicolare messaggi di diversity & inclusion.

  5. Offrire intrattenimento ma anche spunti di riflessione.

La Gen Z va intercettata nel suo ambiente digitale preferito, puntando su contenuti coinvolgenti e creativi. Con un occhio costante alla diversità, alla body positivity, all'inclusione.

Meeting
Le strategie del marketing generazionale non sono semplici, ma sono sempre più necessarie per segmentare clienti diversi

Come costruire una customer experience generazionale

Oltre alle strategie di marketing e comunicazione, per ingaggiare clienti di diverse età è fondamentale sviluppare una customer experience personalizzata.

Per i Baby Boomers è importante:

  1. Un customer care umano e disponibile.

  2. Processi di acquisto e assistenza semplificati.

  3. Pagamenti rateizzati e resi facili.

Per attrarre la Gen X servono:

  1. Acquisti omnicanale: ecommerce ma anche negozi fisici.

  2. Recensioni di altri clienti e garanzie.

  3. Programmi fedeltà vantaggiosi.

Per soddisfare i Millennial le aziende dovrebbero:

  1. Investire in mobile commerce e app coinvolgenti.

  2. Offerte su misura e comunicazioni personalizzate.

  3. Programmi di fidelizzazione con reward immateriali (esperienze).

Per la Gen Z sono apprezzati:

  1. Shopping in realtà aumentata e virtuale.

  2. Self service digitale e chatbot.

  3. Raccolta punti, badge e classifiche. Gamification.

Ogni generazione ha aspettative specifiche rispetto all'esperienza con brand e prodotti. Segmentare il pubblico non solo nella comunicazione ma in tutto il processo di acquisto e post-vendita è decisivo per il successo delle strategie di marketing generazionale.

I vantaggi di una strategia generazionale

Segmentare il pubblico per fasce generazionali e adattare di conseguenza strategia e messaggi di marketing presenta numerosi benefici, tra cui:

  • Maggiore efficacia della comunicazione, poiché contenuti e canali sono perfettamente calibrati sul target.

  • Possibilità di instaurare un legame emotivo più solido tra brand e consumatori, rispecchiandone valori e interessi.

  • Maggiore efficienza della spesa, evitando dispersione e contenuti non rilevanti per l'audience.

  • Espansione del pubblico raggiungibile, intercettando nuovi segmenti.

  • Miglioramento dell'autorità del brand, che dimostra expertise nel proprio settore.

Quindi, il marketing generazionale, se ben orchestrato, permette di aumentare awareness, lead generation e vendite centrando il cuore del proprio pubblico ideale. Risulta quindi strategico per la crescita del business.

Errori da evitare

Applicare il marketing generazionale non è sempre facile. Tra le principali sfide, dobbiamo stare attenti a:

  1. Evitare stereotipi. Non bisogna generalizzare le attitudini e interessi all'interno dei cluster. Serve sempre una analisi approfondita.

  2. Prevenire l'alienazione. Messaggi troppo mirati possono escludere altri segmenti interessati ai prodotti. Questo è uno dei fondamentali del mass-market sofisticato.

  3. Raggiungere la massa critica. Per campagne di successo servono budget adeguati ai media di riferimento per ciascun gruppo. Non infilatevi in nicchie, mai!

  4. Misurare risultati. Il tracking deve includere dati demografici dei consumatori per valutare lead e conversion rate nelle fasce d'età target.

  5. Mantenere coerenza. I contenuti generazionali devono integrarsi in una brand identity e tone of voice distintivi.

Segmentare il pubblico per età è efficace se fatto con dati alla mano, evitando generalizzazioni e integrando i messaggi in una strategia coordinata. Così il marketing generazionale può davvero fare la differenza.

L'agenzia Deep Marketing ha una sensibilità particolare alla segmentazione strategica, operando continuamente in mercati e su clienti diversi, al fine di trasferire know-how. Se hai dubbi o vuoi delle dritte per iniziare a lavorare col marketing generazione, scrivici ora senza impegno!

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